Il cuscino propriocettivo

di: Valeria

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26 Giugno 2018

2 minuti

L’allenamento propriocettivo è composto da un insieme di esercizi atti a stimolare il sistema neuro-motorio, ponendo il corpo in continue situazioni di instabilità, al fine di migliorare l’equilibrio, la postura e la salute delle articolazioni.

Quando si perde l’equilibrio, si è naturalmente portati ad attivare rapidamente la muscolatura, per cercare di recuperarlo nel più breve tempo

possibile. Questa capacità di correggere velocemente la posizione, e il successivo mantenimento della stessa, porta ad un notevole miglioramento della coordinazione e del senso di equilibrio.

Questo tipo di allenamento è fondamentale per prevenire eventuali infortuni, poiché favorisce un migliore controllo della muscolatura, utile a evitare le contrazioni, e migliorando il senso dell’equilibrio porta ad una padronanza assoluta del gesto tecnico. Velocizza inoltre il pieno recupero post infortunio, poiché aiuta a ripristinare i riflessi; per questo motivo l’allenamento propriocettivo dovrebbe essere svolto da coloro che praticano un’attività sportiva con elevate possibilità di incorrere in traumi alle articolazioni, come la danza o il calcio.

L’allenamento può essere svolto con l’ausilio di vari strumenti, tra i quali il cuscino propriocettivo, un cuscino tondo riempito di aria e ricoperto di sporgenze, per una migliore percezione del movimento; il cuscino propriocettivo è utilizzabile per riabilitare l’articolazione del ginocchio e della caviglia, e per migliorare la postura e la stabilità della colonna vertebrale. Massaggiando le piante dei piedi con le sue punte sporgenti si stimola la circolazione sanguigna, utile a prevenire o attenuare i disturbi venosi e a favorire lo sviluppo dei muscoli di piedi e caviglie. Può essere utilizzato in vari esercizi se posizionato a terra, su una sedia, o sul reformer, per effettuare esercizi che mobilitino la colonna vertebrale.

Per rendere ancora più efficace questo tipo di allenamento, è consigliabile svolgere gli esercizi a piedi nudi, per massimizzare le sensazioni propriocettive che riceve il cervello; inoltre si possono tenere gli occhi chiusi, poiché l’equilibrio è dato in gran parte dagli esterocettori come la vista, che raccogliendo le informazioni sulla posizione del corpo rispetto al mondo che ci circonda le inviano al cervello che le utilizza per mantenere la stabilità, al contrario se rimane al buio, l’atleta è costretto ad utilizzare altri canali d’informazione, stimolando lo sviluppo degli altri sensi.

 

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